EBITDA e finanza straordinaria
La scorsa settimana abbiamo esplorato l'uso dei multipli di mercato nelle operazioni di Fusioni e Acquisizioni (M&A). Questa settimana approfondiremo uno degli indicatori più cruciali e frequentemente utilizzati in tali valutazioni: l'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization).
Denominato anche MOL (Margine Operativo Lordo), si tratta di uno dei principali indicatori di performance finanziaria. L’EBITDA rappresenta infatti l’utile prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti: assume pertanto rilevanza perchè esclude gli effetti delle decisioni finanziarie e contabili, offrendo una misura più chiara della performance operativa dell’azienda.
Come viene calcolato l’EBITDA?
Vediamo ora come può essere correttamente definito l’EBITDA a partire dallo schema civilistico di Conto Economico.
Per ricavare l’EBITDA occorre, partendo dai ricavi d'esercizio, dedurre tutti i costi operativi escludendo interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti.
In particolare, le voci escluse dal calcolo dell’EBITDA possiedono una delle seguenti caratteristiche:
non afferiscono al core business aziendale, ossia alla gestione operativa dell’impresa. Si tratta di poste che vengono escluse anche dal calcolo dell’EBIT (Earnings Before Interest and Taxes, ossia il Reddito Operativo aziendale) e in particolare:
C) Proventi e oneri finanziari e D) Rettifiche di valore di attività finanziarie, entrambe afferenti alla gestione finanziaria;
E) Proventi e Oneri straordinari;
22) Imposte sul reddito dell’esercizio;
voci che non daranno luogo in futuro a uscite finanziarie: è il caso della voce B10) Ammortamenti e Svalutazioni. Le quote di accantonamento ai fondi Ammortamento e Svalutazioni vengono escluse in quanto l’uscita finanziaria correlata all’acquisto del bene si è già realizzata al momento dell’acquisto. Tali voci vengono infatti inserite in bilancio per rispettare il principio di competenza economica, senza ricadute dal punto di vista finanziario;
voci per le quali non è chiaro se e quando daranno luogo a uscite monetarie: è il caso in particolare degli accantonamenti a fondi rischi (B12, e in parte B13), che vengono inseriti in bilancio in base al principio di prudenza, ma per i quali non è certo che il rischio indicato si manifesterà.
Al contrario, nel calcolo dell’EBITDA occorre inserire tutti i ricavi e costi che molto probabilmente daranno luogo a manifestazioni finanziarie (da cui ad esempio l’inclusione dei fondi oneri).
Proprio per questo motivo si dice che l’EBITDA approssima in maniera abbastanza accurata il cashflow aziendale, essendo equiparabile a una misura di flusso di cassa operativo ante-imposte.
EBITDA nelle operazioni di M&A
Il valore di un'azienda nelle operazioni di finanza straordinaria viene spesso espresso tramite multipli di EBITDA.
Questo perché, a seguito di un'acquisizione o fusione, elementi come ammortamenti, interessi e imposte possono variare anche in misura notevole: si pensi al caso in cui la cessione riguardi il ramo operativo ma non gli immobili, ovvero quando l’operazione preveda un importante ricorso alla leva finanziaria, come nelle operazioni di Leveraged Buy Out.
Al contrario l'EBITDA tenderà a rimanere stabile, potendo così essere utilizzato come proxy affidabile dei flussi di cassa che la società genererà dopo l’operazione.
Per questo motivo il valore pre-money di una trattativa parte con la determinazione dell’EBITDA. All’EBITDA viene poi attribuito un moltiplicatore di dimensione variabile in ragione delle prospettive di crescita della target e/o del settore di riferimento.
Ad esempio, il settore tecnologico tende ad attrarre multipli di valutazione più alti a causa delle prospettive di crescita elevate. Al contrario, le aziende operanti in settori più maturi e consolidati vengono generalmente valutate con multipli più bassi, riflettendo aspettative di crescita più limitate.

Conclusione
Capire e saper calcolare l'EBITDA non solo migliora la trasparenza e l'efficacia delle valutazioni aziendali ma equipaggia gli avvocati d'affari con uno strumento potente per negoziare e strutturare transazioni di M&A più informate.
Continueremo a esplorare altri aspetti chiave della finanza straordinaria nelle prossime settimane. Intanto grazie mille per l’attenzione e buon fine settimana ;)
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